il suono e le parole V
Ebbene, nonostante le difficoltà (che per le produzioni indipendenti fungono da stimolo, lo confessiamo!) , la rassegna “Il suono e le parole”, giunge alla sua V edizione.
Stiamo parlando di una manifestazione che al teatro dell’inizio (le prime due edizioni) ha affiancato quindi le proiezioni di documentari dell’oggi, uno sguardo sui nostri tempi sempre più in fermento e trasformazione, dall’oriente all’occidente, scelta sostenuta da un interesse crescente da parte del pubblico.
Questo grazie anche alla ormai consolidata collaborazione (sin dalla III edizione) con il Lampedusainfestival, l’incontro con l’altro - festival delle migrazioni e del recupero della storia orale, organizzato dall'associazione culturale ASKAVUSA di Lampedusa (Ag).
Infatti , e entriamo nel vivo dei contenuti, è da questo festival che arrivano i due documentari vincitori del Lampedusainfestival 2012:
“Vera” di Francesca Melandri (48 min), premiato per la sezione Migrazioni e memorie (la storia di una ebrea scampata alla persecuzione nazista, dalla memoria il rispetto e l’amore per la vita piuttosto che un comprensibile sentimento di odio; dalle note della giuria che lo ha premiato «un film che invita a non processare la storia ma ad analizzarla, capirla, condividerla ed impegnarsi evitando cosi che si ripetano gli stessi errori») proiettato il 15 marzo, presente l’associazione ASKAVUSA,
e “Minotawra: si esporta il cambiamento” di Kamikairy Fares (42 min), premiato per la sezione Democrazia (una chiara ricostruzione della genesi della rivoluzione tunisina seguendone gli sviluppi anche dopo la cacciata di Ben Ali, mostrando il ruolo trainante che hanno avuto, e nonostante tutto continuano ad avere, le donne) proiettato il 15 febbraio, evento di apertura della rassegna.
Questa prima giornata sarà dedicata interamente alla Tunisia: infatti a seguire verrà proiettato in prima nazionale “Il prezzo della libertà”, coraggioso documento di Rabih Bouallague e Eleanor Mortimer (30 min) sul dramma delle madri dei giovani migranti tunisini dispersi e i sogni e le ambizioni della gioventù tunisina post rivoluzione.
Il 28 febbraio sarà la volta del film vincitore del Premio “Sole Luna, Un ponte tra le culture” all’omonimo festival palermitano del 2011,
“Sulla strada di Abibata” di Gaetano Di Lorenzo, (45 min).
Il film maker palermitano ci racconta con sguardo semplice l’operato di una donna straordinaria,
Mamma Africa la chiamano a Palermo, eccellente cuoca (vince un Cous cous fest di San Vito) e capace di aiutare tanti, dai ragazzi africani appena arrivati a Palermo ai bambini dei piccoli villaggi del Burkina Faso.
Contro la tratta delle schiave nigeriane è il film di grande impegno sociale “Le figlie di Mami Wata” di Giuseppe Carrisi (64 min) in programmazione il 5 aprile. Attraverso la storia di Isoke Aikpitanyi, riuscita a uscire dalla tratta, si racconta il fenomeno del traffico di ragazze nigeriane dal loro Paese in Italia a scopo di sfruttamento sessuale. Il film è ambientato a Benin City, definita la "fabbrica italiana di prostitute" e in diverse realtà italiane dove le vittime finiscono sulla strada. Isoke Aikpitanyi, già autrice del libro “Le ragazze di Benin City” è anche ideatrice dell’omonimo progetto che intende aiutare tutte quelle ragazze che vogliono uscire dalla tratta.
E il teatro? Il primo appuntamento è il 19 aprile con la poesia con
"Tu sei la pietra al cui fianco io passo", di Fabio Rizzo e Maria Teresa de Sanctis , spettacolo dove danza (Donatella de Sanctis, danzatrice e coreografa), musica (Fabio Rizzo, pianoforte e percussioni) e voce (Maria Teresa de Sanctis), danno vita sulla scena alle liriche di Amalia Guglielminetti (voce dannunziana al femminile) e Alfonsina Storni (grande personalità e talento, molto famosa in Argentina), grandi artiste del secolo scorso. Lo spettacolo mantiene l’attenzione per la poesia de “Il suono e le parole”, il suo intento di far conoscere la voce di poetesse oggi poco note ai più.
E si finisce con “Piccola, Rosalia ero”, scritto e diretto da Maria Teresa de Sanctis, la storia di una donna in cerca delle sue radici, della sua identità. Una storia dell’emigrazione nostrana degli anni cinquanta per meglio capire e accettare quella degli extra-comunitari di oggi. Per questo spettacolo la data è in via di definizione.
Ancora due parole vanno agli amici che anche quest'anno ci affiancheranno nell'iniziativa: innanzitutto i ragazzi del MOB Studio di Palermo, efficiente sala prove e non solo (ottimo lo spazio teatrale che ci accoglierà) in via Raffaello,2 a Palermo, per loro un GRAZIE di e dal cuore!!!
Quindi l’associazione ASKAVUSA di Lampedusa che grazie al suo Lampedusainfestival ci permette di conoscere e far girare storie e verità altrimenti poco visibili.
Ecco tutti gli apputamenti:
15 febbraio: proiezione
“Minotawra: si esporta il cambiamento” di Kamikairy Fares (42 min), premiato al Lampedusainfestival 2012 per la sezione Democrazia (una chiara ricostruzione della genesi della rivoluzione tunisina seguendone gli sviluppi anche dopo la cacciata di Ben Ali, mostrando il ruolo trainante che hanno avuto, e nonostante tutto continuano ad avere, le donne).
a seguire
“Il prezzo della libertà”, di Rabih Bouallague e Eleanor Mortimer (30 min) sul dramma delle madri dei giovani migranti tunisini dispersi e i sogni e le ambizioni della gioventù tunisina post rivoluzione.
28 febbraio: proiezione
“Sulla strada di Abibata” di Gaetano Di Lorenzo, (45 min). Il film maker palermitano ci racconta con sguardo semplice l’operato di una donna straordinaria, Mamma Africa la chiamano a Palermo, eccellente cuoca (vince un Cous cous fest di San Vito) e capace di aiutare tanti, dai ragazzi africani appena arrivati a Palermo ai bambini dei piccoli villaggi del Burkina Faso
15 marzo: proiezione
“Vera” di Francesca Melandri (48 min), premiato per la sezione Migrazioni e memorie (la storia di una ebrea scampata alla persecuzione nazista, dalla memoria il rispetto e l’amore per la vita piuttosto che un comprensibile sentimento di odio; dalle note della giuria che lo ha premiato «un film che invita a non processare la storia ma ad analizzarla, capirla, condividerla ed impegnarsi evitando cosi che si ripetano gli stessi errori»)
5 aprile: proiezione
“Le figlie di Mami Wata” di Giuseppe Carrisi (64 min). Attraverso la storia di Isoke Aikpitanyi, riuscita a uscire dalla tratta, si racconta il fenomeno del traffico di ragazze nigeriane dal loro Paese in Italia a scopo di sfruttamento sessuale. Il film è ambientato a Benin City, definita la "fabbrica italiana di prostitute" e in diverse realtà italiane dove le vittime finiscono sulla strada. Isoke Aikpitanyi, già autrice del libro “Le ragazze di Benin City” è anche ideatrice dell’omonimo progetto che intende aiutare tutte quelle ragazze che vogliono uscire dalla tratta.
19 aprile: teatro
"Tu sei la pietra al cui fianco io passo", un’idea di Fabio Rizzo e Maria Teresa de Sanctis , spettacolo dove danza (Donatella de Sanctis, danzatrice e coreografa), musica (Fabio Rizzo, pianoforte e percussioni) e voce (Veronica Pecoraino e Maria Teresa de Sanctis), danno vita sulla scena alle liriche di Amalia Guglielminetti (voce dannunziana al femminile) e Alfonsina Storni (grande personalità e talento, molto famosa in Argentina), grandi artiste del secolo scorso. Lo spettacolo mantiene l’attenzione per la poesia de “Il suono e le parole”, il suo intento di far conoscere la voce di poetesse oggi poco note ai più.
data da definire: teatro
“Piccola, Rosalia ero”, scritto e diretto da Maria Teresa de Sanctis. La storia di una donna in cerca delle sue radici, della sua identità. Una storia dell’emigrazione nostrana degli anni cinquanta per meglio capire e accettare quella degli extra-comunitari di oggi.