La borsa
lo spettacolo ha debuttato per Assoteatri nel 2002 all’Agricantus di Palermo una donna e il suo dolore testo e regia di Maria Teresa de Sanctis Un’anima ormai in silenzio e uno sguardo pieno di solitudine ci raccontano di un dolore, un grande dolore. Una donna e il suo dolore. Un comportamento bizzarro che a poco a poco nel racconto scenico rivela la sua essenza: l’estrema difesa nei confronti di un tragico evento che ha stravolto la sua esistenza. La donna, in precario equilibrio fra passato e presente, riporterà il suo vissuto fra isteria e sofferenza, rivelandosi lucida nel suo patimento. Il dolore per la perdita della figlia le ha fatto perdere ogni equilibrio psichico e nel racconto scenico vengono rievocati momenti di un suo possibile ricovero in manicomio. Quando il dolore l’assale si rifugia nel contare, estrema difesa di un’anima ormai alienata che però continua a cercare gli altri, le “persone”. Il testo contiene riferimenti alla città di Palermo, quali i balconi rotondi, la statua del “genio”, figura di un mitico fondatore-protettore pagano della città. Il titolo prende il nome dalla borsa della donna che diventa il fido contenitore dei suoi affetti, rappresentati dagli oggetti appartenuti al suo passato, un tempo sereno, ed ormai unica sua compagnia. Oltre che con la parola è con la danza che la narrazione ha luogo, secondo la consueta cifra stilistica del Gruppo Teatro Totem, in un unicum di musica e suggestione. Il monologo “La borsa” è tratto dal testo “L’incontro” della stessa autrice, anch’esso portato sulla scena dalla compagnia. |
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