A dare voce al progetto promosso dall'Associazione Luminaria, nell'ambito degli eventi della settimana Gattopardiana,tre scrittrici che, ognuna nel suo specifico letterario ed espressivo, ricreano una Sicilia reale e immaginaria, alimentata dall'appartenenza ad una geografia umana oltre che di luoghi, spazi e tempi. La Triscele come simbolo della Sicilia, la testa di una donna, forse di una dea, in alcuni casi raffigurata con le ali per indicare l'eterno trascorrere del tempo, contornata da serpenti per indicare la saggezza, ci pare si presti a rappresentare il progetto che vuole mettere in relazione mondi narrativi diversi pur legati da una identità comune che affonda le sue radici in un “luogo”, allo stesso tempo geografico e culturale. Quella che si vuole mostrare è una Sicilia “portata dentro” che ci appartiene e che diviene riconoscibile al di là degli stereotipi e delle consuete raffigurazioni. Una Sicilia fatta di vicende vissute e di ricostruzioni dolorose, di artifici sfolgoranti e di storia. Da qui la scelta delle scrittrici di quest'anno:
Giovanna Fiume con Mariti e pidocchi. Storia di un processo e di un aceto miracoloso (XLedizioni, 2008)
Emma La Spina con Mille volte niente (Piemme 2010)
Leda Melluso con La ragazza dal volto d’ambra (Piemme 2010)
Ogni scrittrice presenterà l'altra in un giro di conoscenza e valorizzazione reciproca della scrittura a cui seguiranno e daranno ulteriore risalto le teatralizzazioni di brani interpretati dalle attrici Patrizia D’Antona, Maria Teresa De Sanctis, Elda Nobile,Letizia Porcaro,Rina Rossitto, rappresentati nella scenografica e suggestiva cornice dello scalone del palazzo del Gattopardo con la regia di Margò Cacioppo.