Direttamente dal Lampedusainfestival organizzato dall'associazione ASKAVUSA di Lampedusa, insieme con la Rete del Caffé sospeso (http://caffesospeso.wordpress.com/) rete di festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso,
il Gruppo Teatro Totem di Palermo propone alcuni dei documentari migliori
visti durante la rassegna estiva dedicata ai film sulla migrazione e all'incontro con l'altro.
Si comincia con
"Né più né meno - La scuola Pisacane" di Lucio Arisci - Federico Betta (10m 14sec),
documentario vincitore per la sezione “Approdo e speranze” del “LampedusaInFestival 2011 – L’incontro con l’altro, festival delle migrazioni e del recupero della storia orale”: Roma, la sua multietnica periferia e la scuola come laboratorio di eccellenza della città che verrà, rimandano ad un racconto che va oltre il sensazionalismo televisivo e guarda solo alla realtà. Un’intervista doppia ripercorre quei momenti: il girato è del giugno 2009 e la scuola Carlo Pisacane di Torpignattara a Roma era, ed è ancora, al centro di polemiche politiche e culturali in merito all’alta concentrazione scolastica di “nuovi italiani” tra gli alunni, si parla di scuola “ghetto” perché la percentuale di scolari di origine non italiana è oltre il 90%.
Quindi “Shukri, una nuova vita” (22m) di Rossella Schillaci, vincitore del premio speciale al Lampedusainfestival. Shukri ha lasciato i suoi quattro figli in Somalia nel 2008 e ha attraversato il Mediterraneo per raggiungere l'Europa in cerca di una vita migliore. Nonostante lo status di rifugiata sono tante gli ostacoli e le difficoltà da superare una volta arrivata in Italia. Un racconto emblematico di una delle migliaia di persone che per un futuro migliore rischiano la vita attraversando il Mediterraneo.
Poi "La collina della vergogna" di Antonino Maggiore (16m),
documentario che testimonia le difficoltà e i disagi subiti dai Lampedusani, che in un arco temporale brevissimo hanno affrontato una sorta d'invasione da parte dei migranti provenienti principalmente dall' Africa del nord. Le condizioni disumane che hanno caratterizzato la permanenza di quest'ultimi nell'isola congiuntamente all'umanità degli isolani rappresentano il fulcro del racconto, visto da una prospettiva diversa, quella di un filmmaker Matteo Delbò, che si trova ad operare come spesso oggi avviene in una situazione d'emergenza.
Si conclude con
"Towards the last shore" (52m) di Fabrizio Fasano: Lampedusa, primo approdo per i tanti che attraversano il mediterraneo rischiando la vita per sfuggire alle guerre, alla fame o semplicemente per soddisfare un bisogno di conoscere il mondo e arricchire la propria vita alla stregua di un qualsiasi ragazzo (e non solo) dell'occidente, come racconta uno dei protagonisti del documentario.
Resta visitabile la mostra e disponibile il libro omonimo “Le rughe sulla frontiera – Lampedusa Restiamo Umani!” a cura di Gianpiero Caldarella edito da Navarra
Ingresso con tesseramento (anche online al http://www.mobpalermo.com/)
e un contributo libero sarà gradito.
Per sognare, per pensare,
perché l'arte è come l'acqua,
goccia dopo goccia riesce a scavare la roccia (dell'indifferenza),
è solo questione di tempo.