La fiera dei sogni
teatralizzazione e drammatizzazione di una storia con fini educativi che sottendono la messa in atto di specifiche potenzialita' espressive
progetto di attivita' teatrale per ragazzi dai 10 in su
numero massimo partecipanti 16
conduttrice
Maria Teresa de Sanctis
durata
da 36 a 48 ore articolate in due incontri settimanali di due ore ciascuno
contenuti
Il lavoro è articolato in tre fasi: nella prima si presenta ai ragazzi ciò che si vuole realizzare e cioè la rappresentazione teatrale di una "La fiera dei sogni", descrivendone la dinamica. Sarà una specie di mercato nel quale ciò che si vende saranno i sogni o storie fantastiche inventate dai ragazzi, suddivisi in più gruppi. In ogni gruppo dovranno essere scelti da 1 a 3 sogni; ove non si fosse in grado di fornire sogni (cosa molto triste!) saranno storie fantastiche, il più possibile fantasiose; per ogni gruppo ci sarà il mercante venditore di storie, il narratore e gli attori.
Compito del mercante sarà quello di presentare ciascuna storia mostrandone l'aspetto peculiare che renda interessante e unica la storia, allo scopo di invogliarne all'acquisto il pubblico (siamo in un mercato), che sceglierà poi quale fra le viste, sia la storia migliore. Al narratore, che farà da direttore di scena, spetterà l'organizzazione della narrazione per ciascuna storia, un racconto ricco delle azioni teatrali degli attori. Ogni gruppo penserà poi a caratterizzare il proprio "bancone" nel mercato.
Nella seconda fase del lavoro sarà compito delle operatrici in un primo momento guidare i ragazzi nel raccogliere il materiale proposto e scegliere cosa portare "al mercato" e quindi passare all'elaborazione del racconto della storia e alla sua drammatizzazione in una struttura dei dialoghi e delle scene semplice ed efficace, affinchè i contenuti siano espressi in maniera chiara. Si introdurrà l'elemento dell'oralità, evidenziando quanto
sia importante nella costruzione della storia la scelta delle parole e la successione dei fatti che formano la storia; come rendere efficace e vivo il racconto divertendosi con le parole e i suoni; come distinguere nella storia quello che deve essere narrato da quello che può essere realizzato nell'azione scenica. Ovviamente si farà ricorso alla gestualità e alla espressione corporea valorizzando il linguaggio del corpo, mentre si ricercherà una vocalità varia che si esprimerà anche musicalmente (la musica e' un elemento imprescindibile della messa in scena). Inoltre giocando con il carattere e il colore dei singoli suoni e delle parole, sonorizzando e dando corpo e significato anche ai semplici rumori quotidiani, insieme ad un uso variegato della voce, dal canto alle voci contraffatte, si evidenzieranno le svariate possibilità espressive delle capacità vocali di ognuno.
La terza e ultima fase prevede quindi la messa in scena effettiva di quanto realizzato nelle fasi precedenti e cioè "La fiera dei sogni". Si lavorerà utilizzando e sollecitando il più possibile la fantasia dei ragazzi cercando di renderli, attraverso la costruzione teatrale,
consapevoli della loro capacità d'inventiva, creando lo spazio per le esigenze espressive di ognuno. Per quel che riguarda le scene ed i costumi, si utilizzerà il più possibile del materiale semplice (carta crespata, cartoncini, nastro adesivo colorato) cercando di riportare anche sul piano estetico-visivo gli elementi dominanti per ciascuna storia per ogni gruppo.
Finalità
il lavoro si propone di consolidare e affinare gli schemi motori statici e dinamici indispensabili per il controllo del corpo; di collegare la motricità all'acquisizione di abilità riguardanti la comunicazione gestuale e mimica per il miglioramento della sensibilità espressiva; di sollecitare l'espressione e la comunicazione valorizzando le risorse individuali di ognuno; di evidenziare il concetto di parola e la relazione fra parola ed espressione.
Obiettivi
gli obiettivi che il lavoro intende perseguire afferiscono alle seguenti dimensioni della personalità :
- morfologiche-funzionali per quel che riguarda le capacità espressive;
- logico-linguistiche nella costruzione della struttura delle storie e
nell'uso della parola;
- sociali nel rivelare il proprio vissuto attraverso l'elemento fantastico.
Tali obiettivi potranno costituire un tramite fra il mondo dei ragazzini e il mondo esterno e permetteranno loro di liberarsi catarticamente dei loro vissuti emozionali interni. Queste storie concepite in ambito onirico, e in ogni caso fantastico, potranno essere utili strumenti di conoscenza sul come il ragazzino esperisce il mondo di relazioni in cui
vive.
Metodologia
l'attività teatrale che il lavoro intende svolgere sarà praticata in forma variata, polivalente e partecipata al fine di essere funzionale e influire positivamente su tutte le dimensioni delle personalità dei ragazzini. Ogni pratica sarà volta a tirar fuori dai
ragazzini il più possibile, dando ad ognuno la propria opportunità di espressione e valorizzazione, e altresì autorevolezza al proprio ruolo, una volta individuato e costruito.
Strategie e tecniche
ci si avvarrà soprattutto di tecniche di stimolo e sollecitazione all'espressione sia linguistica che corporea, mettendo in stretta correlazione il comportamento psicologico col comportamento del corpo (gesto), evidenziando l'imprescindibilità della chiarezza, in termini di efficacia espressiva, dalla determinazione, intesa quale pulizia di espressione. A tale scopo si utilizzeranno esercizi sulla comunicazione non verbale e sulla trasmissione di messaggi col corpo e colla voce.
Fasi di realizzazione:
1) una prima fase di presentazione e illustrazione delle attività, introducendo gli elementi per la definizione dei diversi gruppi e le assegnazioni dei ruoli all'interno di ogni gruppo per le diverse storie; per questa fase si prevede di impiegare 6 ore circa;
2) una fase di scelta ed elaborazione dei racconti passando dall'oralità alla drammatizzazione (semplice ed essenziale nella struttura dei dialoghi); per questa fase si prevede di impiegare altre 6 / 8 ore;
3) la teatralizzazione dei racconti; serviranno per questa fase dalle 14 alle 18 ore;
4) la preparazione di semplici costumi e altro (essenziali ed eventuali oggetti scenici); per questa fase occorreranno massimo 4 ore.
5) questa ultima fase dedicata infine alla messa in scena de "La fiera dei sogni" così ottenuta, sollecitando critiche e commenti da parte dei ragazzini. Per questa fase si utilizzeranno le ore rimanenti.
Resta inteso che i tempi previsti sono indicativi e sarà compito delle operatrici riuscire ad effettuare tutte le fasi del lavoro.
Metodo di verifica dei risultati conseguiti
al fine di assicurare una effettiva valutazione sia dei punti di partenza e di arrivo, sia delle difficoltà incontrate e degli interventi espressivi attuati, verranno raccolte informazioni relative allo sviluppo dell'espressione mimico- gestuale e linguistica. L'efficacia e l'efficienza riscontrate alla fine della teatralizzazione delle storie, costituiranno metodo oggettivo di verifica dei risultati ottenuti.